Murder Is Easy

È troppo facile
di Agatha Christie



No, no, my dear boy, that’s where you’re wrong. It’s very easy to kill—so long as no one suspects you.

No, no, ragazzo mio, su questo vi sbagliate proprio. Uccidere è facile… finché nessuno sospetta niente.

Lavinia Pinkerton

Pagina 12 (16 nell’edizione italiana)

Un’altra rilettura di Christie in inglese, che stavolta però non ha conservato lo stesso fascino della prima lettura.

Luke Fitzwilliam è appena tornato in Inghilterra dopo aver vissuto per anni nel sud-est asiatico. In treno incontra un’amabile vecchietta che si sta recando a Scotland Yard per denunciare una serie di omicidi avvenuto nel suo paesino di campagna. È davvero possibile uccidere così tante persone e passarla liscia? Luke non ci crede, ma poi una serie di eventi lo convincono che forse la vecchia signora aveva visto giusto, e decide di recarsi sul posto per cercare di scoprire se davvero uccidere è così facile.

murder is easy di grafika fika
Se ho capito bene questa è una finta copertina, mi è piaciuto molto il suo stile minimalista.

Una piccola premessa su come ho avuto questo libro la prima volta, perché c’entra probabilmente col fatto che a questa seconda lettura mi è piaciuto di meno. Facevo le scuole medie, la terza, credo, e coi miei compagni di classe avevamo questa usanza: quando una persona faceva una festa di compleanno, facevamo un regalo, altrimenti solo gli auguri. Be’, per il mio compleanno alcune di loro si presentarono con un romanzo di Agatha Christie, poiché sapevano della mia passione per la lettura e per questa autrice in particolare. Il romanzo non era questo, e a onor del vero non ricordo quale fosse, ma l’avevo già letto, così andati a cambiarlo e presi È troppo facile, che non conoscevo. Ora, il libro a quel tempo costava 9000 lire, loro erano in dieci, hanno speso meno dell’equivalente di 50 centesimi a testa, ma questo è proprio il caso di dire che conta il pensiero, perché fu veramente una sorpresa bellissima, ed è bello a distanza di tanti anni rivedere tutte le firme delle compagne che mi fecero questo regalo!

Ed è probabilmente anche per questo che avevo un ricordo così bello di questo romanzo! A rileggerlo ora non mi ha fatto lo stesso effetto, purtroppo!

The Two Greatest Detectives di Fulcrumisthebomb
Quest’immagine mi è apparsa cercando “Murder is Easy” e guardandola mi è piaciuta perché mi ha fatto pensare a Luke insieme alla signorina Pinkerton, e pensavo fosse un’invenzione dell’autore che aveva appunto unito i suoi due detective preferiti, Sherlock Holmes e Jane Marple; ho scoperto che invece l’immagine è ispirata all’episodio della serie Miss Marple ispirato a questo romanzo, in cui effettivamente Benedict Cumberbatch interpretata Luke Fitzwilliam! Me lo devo vedere!!!

La trama parte da uno spunto interessante: una vecchia signora è convinta che nel suo villaggio ci sia un serial killer in azione da tempo, e pensa anche di sapere di chi si tratta! Noi che conosciamo Miss Marple ovviamente le crediamo all’istante, ma Luke, il protagonista, fa giustamente fatica, ma dovrà ricredersi! Questo libro fa un po’ eccezione tra i soliti di Christie anche per questo: intanto gli omicidi sono proprio tanti (in totale ne ho contati almeno sette), avvenuti quasi tutti o prima dell’inizio del romanzo, o comunque mentre siamo lontani, e sono stati tutti classificati come morti accidentali. Se come premessa questa situazione è molto intrigante, ha reso però l’indagine meno avvincente, o forse è Luke che come detective non era particolarmente brillante, fatto sta che un po’ mi sono annoiata. Poi finalmente avviene un altro omicidio, e lì il mio interesse è risalito molto! Anche il finale però è stato troppo frettoloso, ma trovo ancora la soluzione abbastanza sorprendente da farmi dare alla fine comunque un voto positivo al romanzo, anche se non così entusiasta come ricordavo.

murder is easy di yellowgreenwatering

L’ambientazione è sicuramente una cosa che ho apprezzato molto! Siamo nel classico villaggio inglese, con poche casette intorno alla via principale, poi la grande casa del Lord di turno, boschi e altre amenità, e poi lì in mezzo l’ombra di un assassino seriale, qualcuno che, come dice Lavinia Pinkerton all’inizio, è la persona più insospettabile del mondo!

This damned village—it’s getting on my nerves. So smiling and peaceful—so innocent—and all the time this crazy streak of murder running through it.

Questo maledetto posto… mi comincia a dare ai nervi. Tutto sorrisi, pace, innocenza… con la sua sequela di diritti insoluti. (Pagina 92, 81 nell’edizione italiana)

Così si esprime Luke su Wychwood-under-Ashe, e non ho potuto fare a meno di pensare a L’Ispettore Barnaby che pure fa leva su questo contrasto! In più devo anche dire che, dopo tutti questi romanzi con Poirot, sto un po’ sentendo la mancanza di Miss Marple e del suo St. Mary Mead, spero di rincontrarla presto nelle mie prossime letture di Christie!

Bridget Conway di eekaninja

I personaggi sono tanti, anche già solo i morti, però a ben vedere di presenti e attivi sulla scena ce ne sono pochissimi. Luke Fitzwilliam, il protagonista, è un ex poliziotto che ha svolto il suo servizio in Asia, suppongo in qualche colonia britannica, e ora è tornato in patria. Non ci viene detta la sua età, ma si capisce comunque che, nonostante si sia ufficialmente ritirato dal servizio, sia ancora giovane. Bridget Conway è il suo “contatto” nel paesino di Wychwood-under-Ashe, una sorpresa per Luke perché non era come se l’era aspettata, e ricordo che questo particolare alla prima lettura me l’aveva fatta piacere tanto, non era la ragazza semplice e “campagnola” che lui si era immaginato. A questa seconda lettura nessuno dei due personaggi mi è piaciuto come ricordavo, ma tra i due sicuramente è Bridget quella che si è “mantenuta” meglio, Luke mi ha veramente deluso, anche perché non è lui a scoprire il colpevole, lo capisce quando praticamente lo capiamo anche noi, mentre Bridget ci era arrivata prima. Degli altri personaggi ritengo meritevole di menzione solo Lavinia Pinkerton, la vecchia signora da cui parte tutto, quella che Luke incontra sul treno all’inizio, che appare pochissimo ma sicuramente mi è rimasta impressa per il suo acume, e perché nonostante il suo classismo la faccia essere anche in un certo senso crudele, l’ho trovata lo stesso adorabile! XD Spiego brevemente sotto spoiler cosa intendo per classismo e crudeltà: Miss Pinkerton ha scoperto che c’è un serial killer nel suo villaggio perché si è accorta che questa persona guardava le sue future vittime in un certo modo, e si è decisa a fare qualcosa quando ha visto quello sguardo rivolto al dottore Humbleby, perché le altre vittime erano un ragazzino maleducato, una cameriera incapace, un vecchio ubriacone, quindi… pazienza!

La copertina dell’edizione italiana in mio possesso. È quella tipica degli anni 80, disegnata da Anna Montecroci; non eccezionale esteticamente, ma mi piace perché mostra Lavinia Pinkerton in primo piano, poi Luke, e a sinistra Bridget la prima volta che Luke l’ha vista, con il vento che le scompigliava i capelli e i vestiti; dietro un piccolo scorcio di paesaggio.

Dimenticavo: in questo libro è presente anche il Soprintendente Battle, e su Goodreads è segnato come parte della serie che lo coinvolge, ma compare davvero troppo tardi e non è coinvolto nell’indagine, io quindi lo vedrei solo come personaggio ricorrente.

Commento generale.

Come ho detto, avevo un ricordo molto entusiasta di questo romanzo, che purtroppo non si è confermata. Ho trovato la storia d’amore troppo forzata e nel finale la rivelazione troppo “casuale” (in pratica Bridget si salva solo perché non le piace il tè!). È stata comunque una piacevole lettura, e l’idea del serial killer nel piccolo paesino, smascherato solo da una vecchietta osservatrice, la trovo ancora molto bella e intrigante!

Copertina e titolo

La copertina di questa mia edizione in ebook mi piace molto, non so quanto si possa considerare attinente col romanzo, ma è sicuramente molto bella e con un’atmosfera misteriosa e affascinante. Il titolo mi ha sempre colpito moltissimo, in italiano devo dire ancora di più, perché con quell’ “è troppo facile”, senza spiegare cosa (inglese lo dice subito che è l’omicidio), incuriosisce molto.

Nuove parole/cose scoperte
Come sempre quando leggo un testo in inglese amplio il mio vocabolario perché ci sono parole che non conoscevo. In questo caso sono due in particolare mi hanno colpito:

  • diehard: irriducibile tradizionalista, reazionario, retrogrado
  • tec: abbreviazione per detective

Bonus
Come al solito grazie al sito Delicious Death una carrellata di copertine di varie edizioni originali e italiane di questo libro. Quella italiano in mio possesso l’ho già inserita nel post precedentemente, la mia preferita tra tutte ho voluto metterla anche a parte, la trovare scorrendo un po’ più in basso nella scheda del libro, perché mi piaceva davvero molto e l’ho trovata in una risoluzione maggiore.

La prima copertina (Dodd, Mead, 1939) è un’edizione americana in cui come vedete il titolo era stato cambiato in “Easy to Kill”; mi piaceva perché pone l’attenzione sullo sguardo, fattore molto importante nel romanzo, e vengono mostrate alcune delle morti avvenute prima dell’inizio del libro. La seconda copertina (Pocket, 1945), pure americana, mostra una delle morti (credo quella di Carter), e mi piaceva per lo stile del disegno e i colori. La successiva (The Crime Club, 1949) è l’edizione originale più vecchia che ho trovato, mi piaceva la semplicità del disegno, non so bene la scopa a cosa voglia alludere, ma forse solo al fatto che la prima volta che Luke vede Bridget la paragona ad una strega. Anche la quarta copertina, come si evince dal titolo, è un’edizione americana (Pocket, 1971), mi piace davvero molto: l’immagine del bosco è bella e anche sufficientemente inquietante, specie con quella figura sullo sfondo, solo che mi pare un po’ spoiler perché penso mostri la scena finale del libro. L’ultima copertina in lingua inglese che vi presento (HarperCollins, 1995) mostra un’auto, un tema molto frequente, ho notato, in varie copertine, immagino in riferimento al primo omicidio che avviene dopo l’inizio del romanzo; è semplice ma il disegno mi piace molto.

Passiamo alle copertine italiane. La prima a sinistra è la più vecchia che ho trovato (I capolavori dei gialli Mondadori #157, 1960), pure questa mostra l’omicidio avvenuto per investimento: non bellissima, devo dire, ma sicuramente attinente. La seconda copertina (Mondadori) è penso degli anni 90 (non ho trovato l’anno preciso), caruccia, penso mostri Luke che all’inizio del libro perde un treno, e per questo incontra Lavinia Pinkerton. La terza copertina (Mondadori, 2003) pure pone l’attenzione sull’auto, mi è piaciuta la scelta di un punto di vista diverso, il piede che preme sul pedale. La successiva (Corriere, 2014) mostra ancora una volta un’auto, però parcheggiata, quindi in realtà non so se il riferimento è sempre all’omicidio oppure no, comunque bella. L’ultima copertina (Mondadori, 2019) è il rifacimento della copertina originale della HarperCollins del 2007, ancora una volta è protagonista l’automobile, la trovo molto carina per lo stile del disegno.

Mini recensione

Non bello come lo ricordavo

Murder is Easy – penguin 1195 di Mike K
L’immagine è una foto della copertina della Penguin ad opera di Stanley Godsell, la mia preferita tra quelle che ho visto di questo romanzo, mi piacciono tantissimo i colori e l’atmosfera misteriosa e un po’ soprannaturale.

Titolo: Murder Is Easy
Titolo italiano: È troppo facile
Genere: giallo
Nazionalità: britannica
Prima pubblicazione: 1938
Ambientazione: Wychwood-under-Ashe (Inghilterra, Regno Unito); estate 1938
Personaggi: Luke Williams, Bridget Conway, Lord Gordon Whitfield, Lavinia Pinkerton, Honoria Waynflete, Dr. Geoffrey Thomas, Maggiore Horton, Avvocato Abbot, Mr. Ellsworthy, Sovrintendente Battle
Casa Editrice: HarperCollins
Copertina: © designedbydavid.co.uk
Pagine: 253
ASIN: B004APA54M
Provenienza: regalo, forse nel 1993 (cartaceo italiano); Amazon, 19 aprile 2022 (e-book inglese)
Link al libro: SITO UFFICIALEIN LETTURAGOODREADSANOBII
inizio lettura: 15 maggio 2022
fine lettura: 25 maggio 2022

Sfide

Un po’ di frasi

Le traduzioni, tranne che dove diversamente specificato, vengono dalla mia edizione italiana e sono ad opera di Giovanna Gianotti Soncelli

England!
England after many years!
How was he going to like it?
L’Inghilterra!
Dopo tanti anni, l’Inghilterra!
Che impressione gli avrebbe fatto?
[incipit]

Gordon has very moral and old-fashioned views. Sin in his view does not take place until after eleven o’clock, but then is rampant.
Gordon è di idee all’Antica: fino alle undici di sera il peccato non esiste, ma dopo quell’ora è indiscutibile.
Bridget
(Pagina 48, 44 nell’edizione italiana)

Luke had a somewhat illogical prejudice against lawyers in general—based on the grounds that so many politicians were recruited from their ranks.
Luke aveva un qualche tipo di pregiudizio illogico nei confronti degli avvocati in generale, sulla base del fatto che così tanti politici venivano reclutati dai loro ranghi.
(Pagina 48)
Questa e altre frasi in questa pagina mancavano totalmente nell’edizione italiana! (Ma perché?!?!?!) Quindi stavolta la traduzione è mia.

Bridget: He’s writing a book—about deaths and village customs and general gruesomeness.
Miss Waynflete: Oh, dear. ‘How very interesting.
Bridget: Vi presento il signor Fitzwilliam, che è qui per scrivere un libro sugli… sugli usi e costumi locali. Riti superstiziosi, morti… argomenti macabri in genere.
Miss Waynflete: Un libro? O, ma che cosa interessante!
(Pagina 52, 48 nell’edizione italiana)
Qui la traduzione è diversa da coem l’avevo interpretata io, dalla versione inglese pensavo che la signorina Waynflete era interessata all’aspetto macabro degli studi di Luke, e non al fatto che stesse scrivendo un libri, cosa che rendeva la frase più divertente.

‘A little science might possibly be a dangerous thing,’ said Dr Thomas with a slight shrug of his shoulders.
‘Science in the home, that’s what we have to aim at,’ said Lord Whitfield. ‘Science minded—’
‘Test tube conscious,’ said Bridget gravely.
– Ma delle conoscenze scientifiche superficiali possono essere pericolose – disse il dottor Thomas stringendosi nelle spalle.
– La scienza in casa, ecco a che cosa dobbiamo mirare! – dichiarò lord Whitfield.
– Imparate a usare le provette – commento Bridget.
(Pagina 126, 107 nell’edizione italiana)
Anche in questo caso la traduzione italiana fa perdere un po’ la battuta di Bridget, ma non saprei come renderla meglio!

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