Il visconte di Bragelonne – Capitoli XLVII-LXVIII


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Non si è prodi, non si è avventurosi, non si è abili, come era d’Artagnan, senza essere nello stesso tempo un po’ sognatori.

Ho tardato un po’ a finire la lettura di questa settimana, ma non perché è stata meno bella!

ATTENZIONE SPOILER!
Gli spoiler (anticipazioni sulla trama) non sono segnalati in alcun modo, poiché occupavano gran parte del commento.
Leggete a vostro rischio e pericolo!

Il re è finalmente libero, e subito inizia a regnare, anche, chi l’avrebbe mai detto, grazie ad una donazione di Mazzarino!

E ovviamente richiama d’Artagnan, che è costretto a ricredersi sul suo re! :)

Da come si presentano le cose, leggendo questi capitoli mi era parso chiaro che Colbert fosse alleato del re, e quindi di d’Artagnan, e Fouquet per forza di cose un rivale. Ed ecco che Dumas rende il tutto più interessante decidendo di mostrarci per qualche capitolo proprio il punto di vista di quest’ultimo.

Come d’Artagnan, anch’io non ho potuto fare a meno di provare un po’ di simpatia per il sovrintendente alle finanze!

Anche Colbert, però, mi piace. Un po’ troppo drastica e cruenta la soluzione da lui proposta per aiutare il re a rimettere in sesto le finanze, però è un uomo veramente e totalmente onesto, e ai tempi dei moschettieri come ai nostri, l’onestà non è proprio frequentissima come qualità.

In un dialogo tra Athos e Raul, avviene un certo chiarimento sulle motivazioni per cui Athos non approva la relazione del Visconte con la giovane Luisa: io credevo che avesse in mente di farlo sposare a qualcun altra, invece credo che semplicemente preferirebbe che non si sposasse proprio! E questo è, se non altro, più comprensibile, considerando chi era la moglie di Athos!

Ma… Aramis e Porthos? Che fine hanno fatto?!?!

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Un po’ di frasi

I cortigiani hanno il meraviglioso istinto di sentire in anticipo tutti gli avvenimenti; i cortigiani hanno la scienza suprema: sono diplomatici per spiegare i grandi risolvimenti delle circostanze difficili, sono capitani per indovinare l’esito delle battaglie, sono medici per guarire le malattie.

Luigi XIV: Siete un onest’uomo, signor Colbert.
Colbert: Non è una virtù, Sire, è un dovere.

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