La principessa e i goblin

di George MacDonald

Titolo: La principessa e i goblin
Titolo originale: The Princess and the Goblin
Genere: fantasy
Autore: George MacDonald
Nazionalità: britannica
Prima pubblicazione: 1872
Casa Editrice: Mondadori
Traduzione: Ilva Tron
Pagine: 164
Link al libro: GOODREADSANOBII


C’era una volta una piccola principessa il cui padre regnava su un vasto paese di valli e montagne. La reggia sorgeva su una di tali montagne, ed era un palazzo splendido e grandioso. La principessa, che si chiamava Irene, era nata lassù, ma subito dopo la nascita – poiché la madre era assai delicata di salute – la mandarono a balia altrove, in un contado del regno, e venne allevata in una grande casa, un po’ castello un po’ fattoria, che si trovava sulle pendici di un’altra montagna, a mezza costa tra la base e la vetta.

[incipit]

Secondo una leggenda i goblin un tempo erano persone normali. Poi, pare a causa del re, sono scomparsi dal regno, ma non per stabilirsi in un altro: si trasferirono sottoterra. E col passare del tempo il loro corpo si modificò, trasformandoli in creature abbastanza mostruose, e piene di odio per la famiglia reale. Ed ecco quindi che entra in gioco la principessa del titolo, praticamente l’unica creatura del regno ignara dell’esistenza dei goblin.
Quasi quanto la famiglia reale, i goblin odiano i minatori, perché scavando la terra in profondità, si avvicinano troppo alle loro abitazioni. Da parte loro, i minatori hanno ben poca paura dei goblin, e tra loro Curdie, un ragazzo di circa dodici anni, è di sicuro il più coraggioso; infatti un giorno si troverà per fortuna nei paraggi quando la principessa vedrà per la prima volta un goblin…

Questo libro mi fu regalato per un compleanno, tanti a tanti anni fa. Già allora, i libri per me erano tra i regali più graditi! :) E dopo tanto tempo, ora che sto riscoprendo il fantasy, e non ne riesco a fare a meno, ho voluto rileggere questo libro, e l’occasione si è presentata grazie ad un paio di sfide.

Il segnalibro che ho usato durante la lettura; l’ho scelto perché è arancione come il colore dell’arcobaleno per cui questo libro partecipa nell’omonima sfida.

Non riesco proprio a rileggere un libro che ho amato da bambina con occhi adulti e obiettivi… questo libro mi è piaciuto un sacco, proprio come alla prima lettura! Ricordo che alcune cose mi fecero anche un po’ paura, ma questa sensazione me la sono risparmiata questa volta (purtroppo, aggiungerei!).

Non ricordo quale fosse il mio personaggio preferito da bambina, in questa seconda lettura è stato senz’altro la bis-bisnonna di Irene, così saggia e tranquilla, dolce e incredibilmente potente! :)

Mi piace il modo di scrivere di MacDonald, semplice e simpatico, anche se a volte è un po’ moraleggiante! Però in effetti alcune delle sue “morali” erano piacevoli, e comunque molto vere!

Oltre alla morale, questo libro ha in comune con i classici libri per ragazzi le immagini che ogni tanto rappresentano qualche scena del libro: mi sono sempre piaciute molto (anche se alle volte l’interpretazione dell’illustratore è un po’ troppo libera!)! Peccato che i romanzi “per adulti” non le abbiano! ;)

Due parole sul finale: pur essendo un fantasy per ragazzi, alla fine si respira sempre quell’aria un po’ triste da “le cose non saranno mai più come prima”! :(

Sfide

Un po’ di frasi

– Tutti quanto siamo ansiosi di essere capiti, ed è tremendo non esserlo. Ma c’è una cosa che è ancora più importante.
– E qual è, nonna?
– Capire gli altri.
Irene & Irene

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