Edipo a Colono

di Sofocle

Edipo
Edipo Re
Antigone



Figlia di un vecchio cieco, Antigone, a quale campagna, a quale città, siamo giunti? Chi vorrà accogliere in questo giorno con doni modesti quell’Edipo errabondo, che ben poco chiede e ancor meno di poco ottiene, eppure non si lamenta?

[Edipo nell’incipit]

Dopo i fatti della tragedia precedente Edipo ha vagato in esilio, accompagnato solo dalla figlia Antigone. A causa di un oracolo che non viene meglio specificato capisce, arrivando a Colono, che la sua vita è quasi alla fine, e si adopera per portare l’oracolo a compimento. I Tebani che l’avevano scacciato invece vorrebbero che lui tornasse in patria.

Ho di recente parlato dell’Atene del V secolo, e avevo notato come in questo periodo nel proliferare dell’arte ateniese ci sono anche i tre più famosi tragediografi greci. In quest’opera devo dire che è molto evidente il fatto che Sofocle scrivesse per Atene, perché la città viene esaltata in tutti i modi. Ok, siamo a Colono, ma è comunque parte del territorio di Atene. Viene continuamente ribadito che Colono, e conseguentemente Atene, è la città della giustizia. Edipo addirittura alla fine muore, in maniera abbastanza misteriosa (il suo corpo scompare), rivelando a Teseo qualche segreto per il benessere di Atene in futuro.

Edipo a Colona di Fulchran-Jean Harriet

Contrapposta ad Atene c’è Tebe, di cui incontriamo alcuni personaggi che non fanno una bella figura. Creonte si dimostra subito un ipocrita e un violento, perché arriva parlando di perdono e di pietà, ma appena Edipo dice che non vuole tornare a Tebe subito si incavola e gli rivela che ha rapito Ismene, una delle sue due figlie, e rapisce anche Antigone, mentre i Colonei cercano di impedirglielo. La cosa che più mi ha stupito è che Creonte, in quanto capofamiglia ancora in carica visto l’esilio di Edipo, era per la legge greca il padrone delle figlie di Edipo, quindi tecnicamente aveva tutto il diritto di riprendersele, ma Teseo si schiera con Edipo e fa di tutto per salvarle. Un’altra contrapposizione che ho trovato è che Edipo risponde alle violenze di Creonte sempre con maledizioni a voce: è vero che essendo cieco e storpio non c’è molto che può fare per difendersi fisicamente, però mi ha comunque colpito come l’uso della violenza sembri essere associato quasi esclusivamente ai Tebani.

Due parole sul finale. Teseo fa scortare Antigone e Ismene a Tebe, e sappiamo che purtroppo le sofferenze per loro non sono finite perché quando precedentemente era comparso Polinice, uno dei figli maschi di Edipo, ci aveva fatto capire che si stavano creando tutte le premesse per quello che succederà in Sette contro Tebe (che però è di Eschilo), e che terminerà poi nell’Antigone per quel che ricordo non molto felicemente per i figli e le figlie di Edipo. Nonostante tutte le lacrime però l’Edipo a Colono finisce in un certo senso positivamente perché Edipo muore, ma ha trovato la pace e forse anche il perdono, e ad Atene è stata assicurata una protezione perenne, quindi per gli spettatori dell’epoca era veramente un bel finale!

Commento generale.

Una tragedia un po’ diversa da quelle a cui sono abituata, perché non muore come al solito un sacco di gente, e il finale non è così triste, anzi, quasi consolatorio. Non so se è per questo, o se è nonostante questo, ma mi è particolarmente piaciuta.

The Oedipus Cycle di Calsidyrose

Titolo: Edipo a Colono
Serie: Ciclo di Edipo (2)
Titolo originale: Oἰδίπoυς ἐπὶ Κολωνῷ (Oidìpus epì Kolōnō)
Genere: tragedia
Autore: Sofocle (Wikipedia)
Nazionalità: greca
Prima rappresentazione: 401 a.C.
Ambientazione: Colono (Atene), Grecia; III millennio a.C.
Personaggi: Edipo, Teseo, Antigone, Creonte, Coloneo, Polinice, Coro dei Vecchi Colonei, Nunzio, Ismene
Casa Editrice: BUR
Traduzione e note: Franco Ferrari
Copertina: Giovanni Battista Crosato, Sacrificio di Ifigenia
Pagine: 65 (129 contando il testo greco a fronte)
Provenienza: comprato online il 23 aprile 2009
Link al libro: GOODREADS
inizio lettura: 22 aprile 2025
fine lettura: 30 Aprile 2025

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2 pensieri riguardo “Edipo a Colono

  1. Che ricordi, mi ricordo di averlo studiato alle medie un tempo ero grande fan della letteratura greca ma con gli anni ho abbandonato un po’ il tema, ad ogni modo la trovo sempre molto interessante e coinvolgente!

    1. Sicuramente quando li studi capisci molte più cose, io dalla scuola ricordo solo la Medea e l’Orestea, quindi le altre me le sono lette da sola e sicuramente tanti particolari, a meno che non fossero spiegati nelle note, me li sono persi. Però concordo con te sono sempre letture che trovo molto emozionanti!
      Grazie di essere passata! ^^

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