Niamh delle fate, una musa preraffaellita

di Silvia e Vele Ivy


Ho sognato di dipingere il tuo volto con polvere di fata e colori d’oro, tu luminosa creatura, anima mia, eri l’astro che prendeva vita sulla tela, solo il tuo volto è vita e luce e immensità, nient’altro che te.

(Pagina 27)

Una giovane studentessa italiana durante un viaggio di studio a Londra fa una scoperta incredibile e affascinante su un giovane pittore purtroppo rimasto sconosciuto a causa della sua sfortunata storia.

Ho scaricato questo libro anni fa, quando le autrici lo condivisero sui loro blog, e come faccio sempre l’ho lasciato a prendere polvere virtuale, ma grazie alla sfida del protagonista (per la quale cercavo qualcosa di molto corto) l’ho finalmente letto,e ne sono contenta!

Immagine di Silvia, a pagine 11 del libro. Mostra il disegno di Niamh trovato da Ginevra in uno degli scritti di Waterhouse

La trama di questo racconto è duplice: c’è la cornice costituita da Ginevra, che per scrivere la sua tesi sulla pittura preraffaellita va a Londra per studiare alcuni scritti di Waterhouse. Durante la sua vacanza-studio scopre un ritratto che la affascina moltissimo, e poco dopo trova uno scritto inedito di Waterhouse del 1893 in cui il pittore parla proprio di quel ritratto. Il centro del racconto è quindi il pittore Thomas Crawley e la sua storia d’amore con la sua musa Niamh O’Brien, corredata anche di alcune lettere scambiate dai due amanti. Ecco, questa parte dello scambio epistolare devo ammettere di averla trovata decisamente noiosa! Un paio di lettere ok, ma erano davvero troppe e tutte molto simili, in cui i due con molte parole e metafore si dichiaravano vicendevolmente il loro amore. Ma, diciamo la verità, il problema è che io non sono una grane fan delle storie d’amore, in particolare quelle così tragiche. Ho trovato invece molto più interessante la storia legata al dipinto di Niamh e al ritrovamento delle lettere, quella mi ha intrigato tantissimo!

Anche l’ambientazione mi è piaciuta parecchio: quando la protagonista, Ginevra, racconta del suo arrivo a Londra, ho rivissuto un sacco delle emozioni che ho provato anch’io la prima volta che sono stata in quella città!

Il fatto è che ho sempre visto l’Inghilterra come il paese dei miei sogni, dove tutto quello che più amo si fonde, e così il primo impatto in terra britannica è stato alquanto commovente!

(Pagina 5)

La Belle Dame sans Merci di John William Waterhouse, opera molto importante nella storia del racconto, che prende ispirazione dall’omonima ballata di John Keats
Il viaggio in pullman dall’aeroporto è durato un’ora e non ho potuto fare a meno di ammirare estasiata il paesaggio dal finestrino per tutto il tempo, le macchine che viaggiano a sinistra e persino il cielo nuvoloso – così inglese – mi è sembrato il tempo ideale per essere felici!

(Pagina 6)

Anche in questa descrizione mi ci sono completamente ritrovata, ricordo ancora benissimo quel viaggio, l’emozione che non mi ha abbandonato un secondo! E non finisce qui perché i suoi studi portano Ginevra alla National Gallery e National Portrait Gallery che ho visitato invece al mio secondo viaggio a Londra, e anche qui ho vissuto questa visita più o meno con lo stesso entusiasmo e ho condiviso anche questo momento:

Il momento più toccante è stato quando sono arrivata davanti al piccolo ritratto di Jane Austen dipinto dalla sorella Cassandra, non più grande
di un portafoto. È stato straordinario trovarmi dinanzi al volto di colei che è il mio mito letterario […]!

(Pagina 9)

Niamh come immaginata dalle due autrici, qui “interpretata” da Reese Witherspoon (l’immagine viene da L’importanza di chiamarsi Ernest ed è stata modificata da Vele)

I personaggi sono pochi, e interessanti. La mia preferita è Ginevra, la studiosa che fa l’importante scoperta. I due protagonisti della storia d’amore, Thomas e Niamh, mi sono piaciuti un po’ meno, ma come ho detto la loro storia non è stata la mia parte preferita e i due innamorati sono un po’ come ti aspetti i personaggi coinvolti in una storia del genere, ma comunque non sono male neanche loro, e ho apprezzato anche tutto il background creato dalle autrici. Infine, mi è piaciuto molto come è stato inserito il pittore preraffaellita John William Waterhouse, uno personaggio non di fiction.

Dopo il racconto ci sono dei contenuti speciali, alcuni saggi dedicati alla pittura preraffaellita e i suoi protagonisti:

La nascita della pittura preraffaellita

John William Waterhouse

Muse preraffaellite

Vita di John Keats: “Una cosa bella è una gioia per sempre”

La Belle Dame Sans Merci

Il matrimonio nell’epoca vittoriana

Come nasce un racconto a quattro mani

Ophelia del pittore preraffaellita John Everett Millais.

Tutti contenuti sicuramente interessanti, ma quelli che mi sono piaciuti di più sono stati “Muse preraffaellite” e “Come nasce un racconto a quattro mani”. Non sono, come la protagonista del racconto e le due autrici, particolarmente affezionata ai preraffaelliti, ma alcune loro opere mi piacciono molto, in particolare l’Ofelia di Millais che vedete qui a fianco, la trovo meravigliosa! Peccato che quando sono andata a visitare la Tate Gallery (che ha una sezione dedicata a questo movimento molto bella e ricca) questo quadro era fuori in prestito, e non l’ho potuto vedere dal vivo! Comunque grazie al mini-saggio “Muse preraffaellite” ho scoperto che la modella che ha posato per questo dipinto è Elizabeth Siddal, moglie di quello che è considerato il fondatore del movimento preraffaellita, cioè Dante Gabriel Rossetti. Siddal posò per moltissimi dipinti preraffaelliti, e per l’Ofelia rimase a lungo immersa nell’acqua, e a causa di questo si ammalò di bronchite e la sua salute non si riprese mai del tutto.

L’ultimo contenuto speciale, “Come nasce un racconto a quattro mani”, non è proprio un saggio ma un racconto delle autrici della loro esperienza, molto interessante perché tra le altre cose scopriamo come sono nate alcune delle idee su trama e personaggi.

The Soul of the Rose di John William Waterhouse, un altro dipinto preraffaellita che fa pensare a Niamh.

Commento generale.

Un racconto pieno di misteri, con una storia d’amore non proprio nelle mie corde ma una cornice che invece ho apprezzato tantissimo. Nel complesso una storia piacevole, breve e interessante.

Bonus

Mini recensione

Racconto di arte e mistero

Una Niamh futurista creata da Fabio Bogliotti (Strillo), da pag. 88 del libro

Titolo: Niamh delle fate, una musa preraffaellita
Genere: racconto, storico
Autore: Silvia (nome completo Silvia Ponzo – VORREI ESSERE UN PERSONAGGIO AUSTENIANO) e Vele Ivy (vero nome Ivana V. Poletti – Colorare la vita)
Nazionalità: italiana
Prima pubblicazione: 2012
Ambientazione: Watton-at-Stone (Inghilterra, Regno Unito), 1865; Londra (Inghilterra, Regno Unito), 2012
Personaggi: Ginevra, Niamh O’Brien, Thomas Crawley
Casa Editrice: e-book autoprodotto
Copertina: Jane Morris fotografata da John Robert Parsons, 1865
Pagine: 88
Provenienza: Ebook gratis: Niamh delle fate, 10 luglio 2012
inizio lettura: 5 dicembre 2021
fine lettura: 5 dicembre 2021

Sfide

Un po’ di frasi

La fanciulla era lì, sorridente, voltata verso qualcosa di inafferrabile; sembrava quasi in ascolto di una melodia che poteva sentire solo lei.
[incipit]

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2 pensieri riguardo “Niamh delle fate, una musa preraffaellita

    1. Diciamo che a me qui è successo il contrario che con “Fuoco di Napoli”: ho trovato qualcosa di diverso da quello che mi aspettavo, ma stavolta in positivo! Però posso capire, che intendi! Se mai dovesse venirti la voglia di provarlo, sappi che se non altro è veramente cortissimo! :)

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