Montedidio

di Erri De Luca

A Napoli uno può passare la giornata solo a salutare e poi si va a coricare stanco solo per quello.

Montedidio è l’altisonante (e “abusivo”) nome di un quartiere napoletano che viene raccontato in questo libro in prima persona da un ragazzo che ci vive, e annota (con la matita su un rotolo di tipografia) lo squallore, la speranza, la violenza, l’amore, la fame, la solidarietà con cui ha a che fare tutti i giorni. Scrive, questo ragazzo di cui non conosciamo il nome, in un italiano che non gli viene sempre naturale, ma che si sforza di rispettare perché lui ha potuto studiare, fino alla quinta elementare. Ogni tanto però il napoletano ritorna prepotente, per riferire frasi dette o ascoltate, per spiegare cose che altrimenti non si possono spiegare, o perché in certi momenti non ne può fare a meno.

Stiamo in Italia, dice babbo, ma non siamo italiani. Per parlare la lingua la dobbiamo studiare, è come all’estero, come in America, ma senza andarsene. Molti di noi non lo parleranno mai l’italiano e moriranno in napoletano.

Questo è stato il primo libro di Erri De Luca che finalmente ho letto. Era da molto che questo autore mi incuriosiva, e quando due anni fa come regalo di compleanno ebbi una delle cose più belle che i miei amici potessero escogitare, e cioè un buono per comprare un po’ di libri, ci inserii pure questo (e, per la cronaca, era l’ultimo che mi rimaneva da leggere dal bottino di quel compleanno). In realtà avrei voluto comprare, in quell’occasione, In alto a sinistra di questo autore, ma non c’era, così mi “accontentai”.

Mi è piaciuto davvero moltissimo, in tutto: il “diario” in prima persona, il misto di italiano e napoletano, il racconto crudo e realistico ma al tempo stesso innocente, poetico e sognante.

Nella mia lista di libri da recensire ci sono già alcuni altri titoli di De Luca, e la curiosità di leggerli dopo Montedidio è notevolmente aumentata. Soprattutto vorrei leggere un po’ com’è il vero Erri De Luca, quando parla per sé stesso e non per bocca di un tredicenne.

Però… però…. nonostante queste ultime letture, il numero di libri che devo ancora leggere (contdown che vedete nella colonna qui a destra) è aumentato! No, non ho dato l’assalto a qualche libreria, né ho vinto il gioco telefonico di “Per un pugni di libri”. Ho solo fatto una ricerchina dentro casa, trovando tutti quei titoli che avevo inserito nella lista ma non nel conteggio!!!! Come farò a leggerli tutti?!?!

Insomma… ci sto ripensando (era prevedibile!!) all’obbligo di non comprare libri prima di (almeno) dimezzare il numero di quelli che ho già. Potrei obbligarmi a comprarne uno nuovo solo dopo averne letti almeno due che già possiedo (quindi non contano le riletture, i libri prestati, ecc…)

Che dite? Mi sembra un buon compromesso tra la mia voglia di nuovi titoli e la necessità di smaltire quei quasi 70 libri che ho lì in attesa da un bel po’…

Va bè, vi terrò informati!

Venendo al sondaggio, l’ho aggiornato, aggiungendo tra i libri da consigliarmi anche uno di quelli che ho un giorno iniziato e poi lasciato lì ad attendere e uno di quelli che ho già letto e vorrei rileggere. Lo so, lo so, con tutti quei libri che ho ancora da leggere, mettermi a rileggerne qualcuno non è una buona idea, perché non diminuisce il contdown… ma, insomma, non è che adesso la lettura mi deve diventare un dovere!

VOTATE!!!!

Un po’ di frasi

Maria dice che io ci sto e così ecco qua me n’accorgo pur’io che ci sto. Mi chiedo da solo: non me ne potevo accorgere per conto mio di esserci? Pare di no. Pare che ci vuole un’altra persona che avvisa.

Rafaniello dice che a forza di insistere Dio è costretto a esistere, a forza di preghiere si forma il suo orecchio, a forza di lacrime nostre i suoi occhi vedono, a forza di allegria spunta il suo sorriso.

Imparo, il lavoro è questo, starsene buono a farlo quando fuori passa un sole basso che subito finisce, viene sera e uno sta ancora chiuso nella bottega e l’ha visto passare senza fargli un saluto.

Quando ti viene la nostalgia, non è mancanza, è presenza, è una visita, arrivano persone, paesi, da lontano e ti tengono un poco di compagnia.
Rafaniello

2 pensieri riguardo “Montedidio

  1. il buono per acquisti in libreria è veramnte un bellissimo regalo…
    passando a De Luca, non ho mai letto nulla, l’ho sentito parlare ad una fiera del libro e mi aveva fatto una buona impressione, cosa rara per quanto mi riguarda (gli scrittori preferisco leggerli che sentirli…), poi non so perchè non ho mai preso nulla, forse anhe per indecisione su cosa.
    per quanto riguarda l’acquisto compulsivo di libri, sono un pessimo esempio, cmq il tuo criterio (uno per ogni due letti) mi sembra un buon compromesso.
    e poi un viva per le letture di piacere, che danno piacere ;-)

  2. Vero, è una buona idea comprarne uno ogni due? ;) Sono proprio felice della decisione presa! :)
    Anche io c’ho messo un bel po’ a decidermi a leggere De Luca, però questo suo non essere un autore, come dire, “commerciale” non può che essere un punto a favore per la mia schizzinosità!
    Fammi sapere se poi leggi qualcosa di suo!!

    CIAO!

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